Correva l'anno 1962, quando in Inghilterra si accorsero che "London Bridge is falling down": la corrente del Tamigi è troppo forte, le fondamenta non reggono... bisogna distruggere il ponte inaugurato nel 1831 (attenzione a non confonderlo con il Tower Bridge) e ricostruirlo ex novo.
Certo però, avranno pensato gli albionici, spiace buttalo giù.
Un po' come quando si cambia un divano... buttare in discarica il vecchio, che tante volte ci ha cullati nel dormiveglia, spiace.
O, immagine ancora più evocativa, quando si cambia auto: sapere che la vecchia auto sarà rottamata è un po' una sofferenza, sarebbe meglio se continuasse a vivere, sia pur nelle mani di qualcun altro.
E proprio così hanno risolto i londinesi: hanno messo in vendita il ponte (non riesco a immaginare in che modo, se con un inserzione sul Times "AAA vendo ponte" o altro) e hanno aspettato acquirenti.
Quando ormai si erano rassegnati a non trovare nessuno tanto folle da comprare un ponte un petroliere americano, Robert P.McCulloch pagò 2.460.000 dollari per il "souvenir".
Una leggenda metropolitana vuole che McCulloch in realtà pensasse di comprare il Tower Bridge, ma lui ha sempre smentito la cosa (e vorrei vedere, sarebbe passato per fesso come pochi al mondo).
Concretizzato l'acquisto quindi il ponte fu smontato, ogni pezzo fu numerato per facilitarne il riassemblaggio, e venne ricostruito a Lake Havasu City, in Arizona.
La ricostruzione del London Bridge di Rennie si estende sopra un canale artificiale che porta da Lake Havasu a Thomson Bay e costituisce il fulcro di un parco tematico in stile inglese completo (pacchianeria delle pacchianerie) di un centro commerciale in finto stile Tudor.
Quindi, se vi si chiede dove si trova il ponte di Londra... la risposta giusta è Arizona!
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