L'etimologia della parole spesso nasconde storie curiose:
ad esempio la parola Rubinetto ha alle sue spalle un'odissea semantica da far invidia ad Ulisse.
In sostanza, la parola deriva dal francese Robinèt (e fin qui nulla di strano), che è il diminutivo di Robin, nome comune dato al montone (sì, il maschio della pecora, lui).
Ora, per qual motivo il montone era chamato Robin?
Semplicemente perché un animale grosso, puzzolente, dotato di corna e barbetta ricordava molto l'iconografia del demonio, e quindi non lo si voleva chiamare per non rischiare di evocare spiriti maligni o affini.
Dunque, riepilogando, il montone non lo si chiama montone perché si teme di trovarsi di fronte alla porta dell'Inferno, ma dovendo trovare un modo per indicare quell'animale lo si chiama come una persona qualsiasi, nel caso Robin, che in italiano sarebbe Roberto.
Ma perché il rubinetto allora è chamato Robertino?
La cosa è talmenente ovvia che non andrebbe nemmeno spiegata: i primi rubinetti (nelle fontane pubbliche in Francia) erano a forma di testa di montone!
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