Dopo un po' di tempo per decidere, ho scelto di cosa parlare in questo blog: anedottica curiosa.
Spessissimo mi sono trovato a leggere/sentire storie vere di cinema, sport, teatro, letteratura, musica, arte... che sono poi quelle storie che dici "bella questa, me la rivendo la prossima volta che ne ho l'occasione".
Questo blog è quell'occasione.
Spessissimo mi sono trovato a leggere/sentire storie vere di cinema, sport, teatro, letteratura, musica, arte... che sono poi quelle storie che dici "bella questa, me la rivendo la prossima volta che ne ho l'occasione".
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Primo aneddoto è quello che riguarda la vicenda avvenuta sul set de "Il buono, il brutto e il cattivo" di Sergio Leone, con, nell'ordine, Clint Eastwood, Eli Wallach e Lee Van Cleef.
Per chi ha visto il film la storia riguarda la scena in cui il Biondo e Tuco fanno saltare il ponte per cui i due eserciti (Confederato e dell'Unione) stanno combattendo, per interrompere la battaglia e poter così attraversare il fiume.
Il film era girato in Spagna, in Almeria per la precisione, e come location per il ponte fu scelto il Rìo Arlanza, un torrente con l'acqua alta circa 1.20 m.
Al momento di girare la scena però erano passate diverse settimane, e il fiume si era ridotto a un rigagnolo di 20cm.
Fu quindi chiesto aiuto a una compagnia di genieri dell'esercito spagnolo, che costruì più a valle una diga provvisoria che riportò il livello dell'acqua all'altezza necessaria.
A questo punto era tutto pronto, ma ci si rese conto che nessun esperto di esplosioni del cinema lo era abbastanza da riuscire a far esplodere un intero ponte.
Si chiese di nuovo aiuto.
E a chi, ovviamente, se non ai genieri dell'esercito spagnolo che già erano in zona, avendo costruito la diga?
Venne una squadra di artificieri guidata da un capitano, e furono piazzate le cariche di tritolo per fare un bel botto.
Per ringraziare il capitano dell'aiuto fu concesso a lui l'onore di premere il pulsante del detonatore.
Le macchine da presa erano state piazzate in tre punti diversi e tutto era quasi pronto.
Il capo degli effetti speciali spiega al militare spagnolo (presumibilmente in un italiano che faceva terminare in "S" tutte le parole) che dovrà premere il pulsante nel momento in cui gli dirà "Vaya!"
Un membro della troupe chiese quindi al capo degli effetti speciali se doveva iniziare ad andare ad accendere la più lontana delle macchine da presa... il capo degli effetti disse "sì, sì, vai!"
Sentito questo il capitano spagnolo lo intese come l'atteso ordine e fece diede la voce al tritolo facendo saltare il ponte in modo spettacolare, proprio come voleva il regista... peccato che le cineprese fossero ancora tutte spente.
Sergio Leone, probabilmente nel suo accento romano e romanaccio, prese ad inveire contro il macchinista e lo licenziò, ma il geniere spagnolo, forse anche per i (giusti) sensi di colpa, intervenne in sua difesa, trovando la soluzione: il ponte fu ricostruito in una notte (indovinate da chi? sempre loro, l'esercito spagnolo!) e la mattina dopo fatto saltare, di nuovo, ma stavolta con le telecamere accese.
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