mercoledì 21 aprile 2010

Aneddoto 8/ εὕρηκα! E un vecchietto nudo corse per Siracusa

A Gerone II, tiranno di Siracusa, venne un giorno il dubbio che la corona che portava fosse un po' una patacca.

Chiese quindi allo scienziato più famoso della sua città se si potesse capire se il simbolo del suo potere fosse tutto d'oro, oppure ci fosse anche un po' di ferro... insomma, aveva paura di aver preso una patacca.

Il caso vuole che lo scienziato più famoso di Siracusa in contemporanea con Gerone II fosse un tal Archimede, genio indiscusso come pochi. Quello che dopo aver scoperto il funzionamento delle leve aveva dichiarato "datemi un punto d'appoggio e vi solleverò il mondo".

Il buon Archimede si mise di buzzo buono per la risoluzione del problema (mica che il tiranno se la prende), ma non riuscì a venirne a capo.

Finché un giorno, immerso nella vasca da bagno, il canuto e barbuto genio ebbe l'illuminazione: ogni corpo immerso in un liquido riceve una spinta verticale dal basso verso l’alto, uguale per intensità al peso del volume del liquido spostato.
Sapendo questo poteva calcolare il volume della corona e quindi dare l'agognata risposta.

Ovviamente, come ognuno di noi quando ha il colpo di genio, vole annunciarlo a tutti...

...e quindi, così com'è dentro la vasca, nudo come un verme, si alza in piedi e comincia a correre per le strade di Siracura gridando "EUREKA!!", cioè "HO TROVATO!!".

1 commento:

  1. Con la presente vi invito ad eliminare la foto di Archidamo III re di Sparta erroneamente identificato per il grande Archimede di Siracusa randazzo.antonio@alice.it
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    Conoscete questo busto?

    Sicuramente risponderete si è il busto di Archimede.

    La stessa immagine è riportata presso la così detta casa di Archimede - palazzo Pupillo Piazza Archimede.

    Ignoranza o malafede?

    La stessa immagine commemorativa di francobolli postali, testate di quotidiani, siti in rete scientifici e no.

    Così per anni si persevera nell'errore e nella mistificazione e si continua senza che i nostri dotti e colti facciano qualcosa per tutelare il nostro Archimede uno dei più grandi geni dell'umanità di tutti i tempi.

    Non ci credete, leggetevi questo e visionate la pagina indicata attraverso il link che posterò a margine:

    ARCHIDAMO III RE DI SPARTA 361 – 339
    MUSEO ARCHEOLOGICO DI NAPOLI PAGINA ONLINE N.26 OGGETTO ARCHEOLOGICO N.6156
    Erma di Archidamo III (6156)
    L’erma, con incassi quadrangolari sui fianchi, rappresenta un uomo maturo che indossa una corazza dotata di spallacci e balteo. I capelli, fermati sul capo da una sottile tenia, si articolano anteriormente in lunghi riccioli, mentre sulla nuca hanno un andamento serpeggiante. Il volto presenta una struttura massiccia, con occhi piccoli, naso adunco e zigomi prominenti. La barba, folta e scomposta, ricade fino alla base del collo ed i baffi coprono il labbro superiore. L'identificazione del personaggio poggia su un'iscrizione greca, ΑΡΧΙΔΑ (μοσ), dipinta sulla spalla destra che fu letta nel 1888. L'unica identificazione probabile è con Archidamo III morto mentre conduceva una campagna militare al fianco dei Tarantini contro Messapi e Lucani (338 a. C.). Un' ulteriore conferma viene dal modellato del pezzo, che rinvia ad un originale di stile lisippeo (III sec. a. C.), portando ad escludere i sovrani spartani di nome Archidamo vissuti in epoca precedente. Il marmo rientra in una serie di erme che, disposte a coppie (il nostro pezzo è associato ad un ermache ritrae Filetero di Pergamo, inv. 6148), ornavano il lato settentrionale della natatio ed a cui corrispondeva un'analoga serie lungo il lato meridionale (gli scavi lungo questo lato non hanno permesso di rintracciare quell'ordine nella disposizione, che si rileva lungo il lato nord). In queste serie i pezzi sono associati seguendo un programma basato su un principio antitetico, ora sviluppato all'interno della coppia, ora realizzato in rapporto alla coppia vicina o a quella posta sul lato opposto della piscina: ritratti di sovrani ellenistici associati o contrapposti a ritratti di pensatori. Alla base di tale disposizione domina il rimando alla vita activa e quindi al negotium ed all'attività politica, contrapposta ed allo stesso tempo bilanciata dalla vita passiva, dedicata all'otium e allo studio; due orientamenti che, secondo il modello aristocratico romano, erano componenti indispensabili dell'esistenza.
    http://museoarcheologiconazionale.campaniabeniculturali.it/itinerari-tematici/galleria-di-immagini/album_view?page=26
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